Vi è mai capitato di sentirvi osservati, studiati … analizzati?
Beh … non dovete sorprendervi lo fanno tutti, un giudizio, se pur bonario, lo si esprime sempre … anche con un solo sguardo!
Quello che non condivido è il motivo per cui si osserva; spesso infatti negl’occhi di chi osserva si legge il confronto o ancora peggio … la discriminazione.
Quando si guarda il proprio interlocutore, non è importante stabilire chi è più in alto nella scala sociale, forse bisognerebbe concentrarsi su ciò che ci sta dicendo … no?
Non facciamone una questione di ceti sociali, le parole di un barone o di uno spazzino, se esprimono un pensiero nobile, possono differire solo nella forma.
Mi viene spontaneo chiedervi se come me cercate il “dialogo” con gli altri ??? ovvero preferite molto cinicamente (mi auguro che non sia così) rimanere sempre e solo con voi stessi ???
Posto che facciate parte della prima categoria di persone, per prima cosa dobbiamo imparare (e c’è sempre tempo) a metterci sullo stesso piano degli altri … è soltanto una questione psicologica …
Vi ricordate la bellissima e celebre poesia “A livella” di Totò ( il principe Antonio De Curtis ) ???
Leggerla da sempre emozione, gustarne tutte le sfumature ed il senso profondo delle parole, pur se con un tocco d’ironia ci da danti scorci di saggezza … impregnata com’è di straordinaria sensibilità e fortissima carica umana.
Così superficiali come siamo, non pensiamo mai che in realtà siamo tutti simili … uguali …
La consapevolezza di questo ci potrà aiutare ad avere con gli altri un “dialogo” spontaneo, limpido che aiuterebbe entrambi sicuramente; si è vero, mi piace molto parlare con le persone, relazionarmi con loro mi aiuta a capire … e questo non può che essere un “bene”.
Peppy
Forse il modo migliore per cogliere le sfumature di questo brano, è ascoltare le parole del grande Totò…
sabato 18 dicembre 2010
Pasticcio di ricotta e radicchio
Ingredienti:
½ Kg di lasagne (preferisco quelle fresche prima sbollentate)
1 l bechamel
¾ di ricotta fresca
Parmigiano grattugiato q.b.
2 uova
5 cespi di radicchio
Preparazione:
Sbollentare in acqua salata il radicchio pulito e tagliato a listarelle scolarlo bene, intanto rosolare con poco olio il misto per soffritti ( cipolla carote e sedano) poi unire il radicchio ben scolato e far cuocere per 10 minuti con mezzo dado, preparare la bechamel; lavorare in una terrina la ricotta con le uova ed il parmigiano. Disporre in una teglia un leggero strato di bechamel, fare un primo strato con le lasagne, la ricotta lavorata ed mettere sopra del parmigiano, ripetere gli strati, io ne faccio tre, quindi finire con le lasagne, la bechamel, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro.
Cuocere in forno ricoprendo la teglia con carta stagnola, per 20 minuti a 180°, quindi altri 10 minuti a teglia scoperta per gratinare e …
Bon appetit!
½ Kg di lasagne (preferisco quelle fresche prima sbollentate)
1 l bechamel
¾ di ricotta fresca
Parmigiano grattugiato q.b.
2 uova
5 cespi di radicchio
Preparazione:
Sbollentare in acqua salata il radicchio pulito e tagliato a listarelle scolarlo bene, intanto rosolare con poco olio il misto per soffritti ( cipolla carote e sedano) poi unire il radicchio ben scolato e far cuocere per 10 minuti con mezzo dado, preparare la bechamel; lavorare in una terrina la ricotta con le uova ed il parmigiano. Disporre in una teglia un leggero strato di bechamel, fare un primo strato con le lasagne, la ricotta lavorata ed mettere sopra del parmigiano, ripetere gli strati, io ne faccio tre, quindi finire con le lasagne, la bechamel, parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro.
Cuocere in forno ricoprendo la teglia con carta stagnola, per 20 minuti a 180°, quindi altri 10 minuti a teglia scoperta per gratinare e …
Bon appetit!
sabato 11 dicembre 2010
Briciole di … me
Ho superato gli … anta, ho tre meravigliosi figli ormai … uomini,
mi piace conoscere quindi viaggiare
Non so dirvi se adoro di più cucinare o mangiare e essendo sempre alla ricerca della soluzione di questo mio “rebus” ovviamente mi diletto con entrambe le cose !!!
Infatti, apprezzo molto la buona tavola e cucino con passione.
Coltivo i miei interessi come leggere, ascoltare della buona musica, tutto questo mi rilassa,
prendermi cura delle mie piante; mi diverte molto e mi appaga scrivere (senza pretese !!!)
Non sopporto le imposizioni, tanto meno la superficialità,
guardo sempre negli occhi una persona prima di stringergli la mano …
forse … chiedo troppo … a me stessa.
Dico sempre quello che penso; ho fiducia nel prossimo.
Odio le ipocrisie e la falsità
Forse sarò anacronistica ma … ancora oggi credo molto nell’amicizia con la “ A “ maiuscola.
Adesso so, quanto “i piccoli attimi” possano dare un’intensa felicità …
Sono … romantica, solare ed estroversa, amo la vita …
Si pensa di me che abbia un carattere forte e volitivo …
Testarda, tenace e ostinata … esageratamente apprensiva …
I miei difetti son talmente tanti, che … (come mi direbbe Mina)
Penso di avvalermi di un’altra occasione per parlarne più dettagliatamente …
In realtà sono estremamente sensibile, forse troppo … ???!!!
La vecchiaia si sa, fa paura a tutti, soprattutto, se vi si arriva con un cuore arido …
Ma se s’invecchia serenamente, con “dignità”, continuando a dare l’amore che il proprio cuore sa dare,
confido nel poter vivere questa “vecchiaia” assaporando la bellezza e la gioia dei sentimenti veri.
Peppy
mi piace conoscere quindi viaggiare
Non so dirvi se adoro di più cucinare o mangiare e essendo sempre alla ricerca della soluzione di questo mio “rebus” ovviamente mi diletto con entrambe le cose !!!
Infatti, apprezzo molto la buona tavola e cucino con passione.
Coltivo i miei interessi come leggere, ascoltare della buona musica, tutto questo mi rilassa,
prendermi cura delle mie piante; mi diverte molto e mi appaga scrivere (senza pretese !!!)
Non sopporto le imposizioni, tanto meno la superficialità,
guardo sempre negli occhi una persona prima di stringergli la mano …
forse … chiedo troppo … a me stessa.
Dico sempre quello che penso; ho fiducia nel prossimo.
Odio le ipocrisie e la falsità
Forse sarò anacronistica ma … ancora oggi credo molto nell’amicizia con la “ A “ maiuscola.
Adesso so, quanto “i piccoli attimi” possano dare un’intensa felicità …
Sono … romantica, solare ed estroversa, amo la vita …
Si pensa di me che abbia un carattere forte e volitivo …
Testarda, tenace e ostinata … esageratamente apprensiva …
I miei difetti son talmente tanti, che … (come mi direbbe Mina)
Penso di avvalermi di un’altra occasione per parlarne più dettagliatamente …
In realtà sono estremamente sensibile, forse troppo … ???!!!
La vecchiaia si sa, fa paura a tutti, soprattutto, se vi si arriva con un cuore arido …
Ma se s’invecchia serenamente, con “dignità”, continuando a dare l’amore che il proprio cuore sa dare,
confido nel poter vivere questa “vecchiaia” assaporando la bellezza e la gioia dei sentimenti veri.
Peppy
domenica 5 dicembre 2010
Momenti sereni … magici ...
Dicembre è un mese di grandi aspettative e organizzazione, la casa si “ veste” con lo spirito del Natale fin dal primo week end del mese, l’atmosfera diventa euforica … scintillante … infatti con l’arrivo della festività dell’8 dicembre (l’ Immacolata) arriva la consapevolezza dell’imminente Natale, con il suo calore e la sua magia … un momento intimo e meraviglioso.
A casa mia c’è la tradizione, più che trentennale, di organizzare una “serata” per dare il “via” a questo periodo di festività; la sera del 7 dicembre, vigilia della festa, ci si riunisce e … “ si aprono i giochi”, così dicono scherzosamente i ragazzi, insieme si fa festa, il tavolo è pronto con “il panno verde”: si gioca a carte, alla roulette, si scherza, si ride, non dimenticando di gustare i classici dolci natalizi: il panettone, il pandoro, i buccellati, i dolcetti natalizi ( e chi più ne ha più ne metta …) e così si trascorre la “notte” in allegria.
I preparativi sono fantastici …
Si preparano gli addobbi per la casa, il presepe, tutte le luci, e poi .. decorare l’albero di natale: un momento speciale, si, perché è un’occasione in più per riunirci, per manifestare la complicità che ci unisce nel preparare tutto; è un rito ... la preparazione dell’albero, momento in cui ognuno da libero sfogo alla propria fantasia per creare un’atmosfera calda , accogliente, speciale, qualcosa che riesca a comunicare questa sensazione di calore e benessere.
Un’ occasione in più per dirsi “ti voglio bene”, “sono con te” attraverso la presenza, infatti i ragazzi, ormai grandi, hanno la loro vita, i loro impegni, ma questo è un appuntamento complice, che continua negli anni … per me, per loro, momenti magici …
Ruolo predominante ha chiaramente mio figlio Sergio, ( l’artista della famiglia, il trascinatore … ) che con pazienza ed estro conduce per così dire “i giochi”. Come decorare l’albero? Ogni anno o quasi un colore diverso ... e allora si rispolverano le palline conservate, le luci, decorazioni varie, e sempre tradizione vuole che ogni anno si aggiungano due palline nuove, particolari, ma prima bisogna mettersi d’accordo sul colore da usare … Potrei continuare a parlavi di tutto ciò … infatti provo delle sensazioni piacevoli nel vedere i miei ragazzi “affaccendarsi” e sorrido compiaciuta nel vederli, nel sentirli, oggi come allora: vicini, complici, in sintonia.
Ma dicevo: tutto deve essere pronto per il 7 sera … ed ecco che suonano alla porta: la casa si riempie di parenti, amici dei ragazzi ,venuti per festeggiare la prima delle tante serate che verranno in seguito fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania (che tutte le feste porta via ).
Festeggiare: infatti con l’avvicinarsi di dicembre gli amici dei miei figli non perdono occasione per ricordare “Ci vediamo il 7 sera in casa G ..., non si può mancare …. “ hanno innalzato questa serata a “tradizione” e sono davvero tanti a venire, c’è tanta allegria e i miei ragazzi fanno da “anfitrioni”
L’anno volge al termine e questo periodo anche per me è stato sempre un momento magico, capace ancora oggi di farmi sognare … chissà, forse sono stata io a trasmettere queste emozioni, questo calore, questa magia … ai miei ragazzi ???!!!
Ho sempre cercato di mantenere vivo quello che per me ha rappresentato e rappresenta questo bel periodo … “Arrivano le feste !!!”.
A casa mia c’è la tradizione, più che trentennale, di organizzare una “serata” per dare il “via” a questo periodo di festività; la sera del 7 dicembre, vigilia della festa, ci si riunisce e … “ si aprono i giochi”, così dicono scherzosamente i ragazzi, insieme si fa festa, il tavolo è pronto con “il panno verde”: si gioca a carte, alla roulette, si scherza, si ride, non dimenticando di gustare i classici dolci natalizi: il panettone, il pandoro, i buccellati, i dolcetti natalizi ( e chi più ne ha più ne metta …) e così si trascorre la “notte” in allegria.
I preparativi sono fantastici …
Si preparano gli addobbi per la casa, il presepe, tutte le luci, e poi .. decorare l’albero di natale: un momento speciale, si, perché è un’occasione in più per riunirci, per manifestare la complicità che ci unisce nel preparare tutto; è un rito ... la preparazione dell’albero, momento in cui ognuno da libero sfogo alla propria fantasia per creare un’atmosfera calda , accogliente, speciale, qualcosa che riesca a comunicare questa sensazione di calore e benessere.
Un’ occasione in più per dirsi “ti voglio bene”, “sono con te” attraverso la presenza, infatti i ragazzi, ormai grandi, hanno la loro vita, i loro impegni, ma questo è un appuntamento complice, che continua negli anni … per me, per loro, momenti magici …
Ruolo predominante ha chiaramente mio figlio Sergio, ( l’artista della famiglia, il trascinatore … ) che con pazienza ed estro conduce per così dire “i giochi”. Come decorare l’albero? Ogni anno o quasi un colore diverso ... e allora si rispolverano le palline conservate, le luci, decorazioni varie, e sempre tradizione vuole che ogni anno si aggiungano due palline nuove, particolari, ma prima bisogna mettersi d’accordo sul colore da usare … Potrei continuare a parlavi di tutto ciò … infatti provo delle sensazioni piacevoli nel vedere i miei ragazzi “affaccendarsi” e sorrido compiaciuta nel vederli, nel sentirli, oggi come allora: vicini, complici, in sintonia.
Ma dicevo: tutto deve essere pronto per il 7 sera … ed ecco che suonano alla porta: la casa si riempie di parenti, amici dei ragazzi ,venuti per festeggiare la prima delle tante serate che verranno in seguito fino al 6 gennaio, giorno dell’Epifania (che tutte le feste porta via ).
Festeggiare: infatti con l’avvicinarsi di dicembre gli amici dei miei figli non perdono occasione per ricordare “Ci vediamo il 7 sera in casa G ..., non si può mancare …. “ hanno innalzato questa serata a “tradizione” e sono davvero tanti a venire, c’è tanta allegria e i miei ragazzi fanno da “anfitrioni”
L’anno volge al termine e questo periodo anche per me è stato sempre un momento magico, capace ancora oggi di farmi sognare … chissà, forse sono stata io a trasmettere queste emozioni, questo calore, questa magia … ai miei ragazzi ???!!!
Ho sempre cercato di mantenere vivo quello che per me ha rappresentato e rappresenta questo bel periodo … “Arrivano le feste !!!”.
Rotolo di ricotta e spinaci
Ingredienti
1 conf. di lasagne di pasta fresca
500 g spinaci novelli
500 g ricotta vaccina
1 etto di parmigiano
noce moscata
1/2 l di latte
35 g farina
noce di burro
sale
1 cucchiaio d'olio
Lavare gli spinaci e ancora gocciolanti cuocerli in padella per alcuni minuti senza aggiungere altra acqua. Lasciarli intiepidire e strizzarli dall'acqua il più possibile.
Metterli in un mixer insieme alla ricotta, il sale, un pizzico di noce, parmigiano, moscata e frullare sino ad avere un composto cremoso.
Mettere a bollire dell'acqua salata in una padella capiente, aggiungere 1 cucchiaio d'olio e sbollentare per pochissimo tempo le sfoglie di pasta (meglio un paio per volta)
Levarle con un mestolo forato e stenderle su un canovaccio da cucina sovrapponendo un lato della sfoglia sull'altro per crearne una più grande.
Procedere così anche per altre due lasagne da cuocere.
Distribuire sulle sfoglie unite la crema di ricotta e spinaci e aiutandosi col canovaccio arrotolare la pasta.
Preparare una besciamella con una noce di burro, aggiungere la farina e farla leggermente tostare. Aggiungere il latte, salare e dare una leggera grattata di noce moscata.
Portare ad ebollizione sino a quando non si addensa leggermente.
Fare un leggero strato di besciamella sul fondo di una teglia da forno, tagliare a rondelle il rotolo di sfoglia e adagiarle nella teglia, coprire con cucchiaiate di besciamella e spolverare col parmigiano.
Cuocere in forno per circa 20 min a 180° sino a che non si gratina un po' la superficie.
1 conf. di lasagne di pasta fresca
500 g spinaci novelli
500 g ricotta vaccina
1 etto di parmigiano
noce moscata
1/2 l di latte
35 g farina
noce di burro
sale
1 cucchiaio d'olio
Lavare gli spinaci e ancora gocciolanti cuocerli in padella per alcuni minuti senza aggiungere altra acqua. Lasciarli intiepidire e strizzarli dall'acqua il più possibile.
Metterli in un mixer insieme alla ricotta, il sale, un pizzico di noce, parmigiano, moscata e frullare sino ad avere un composto cremoso.
Mettere a bollire dell'acqua salata in una padella capiente, aggiungere 1 cucchiaio d'olio e sbollentare per pochissimo tempo le sfoglie di pasta (meglio un paio per volta)
Levarle con un mestolo forato e stenderle su un canovaccio da cucina sovrapponendo un lato della sfoglia sull'altro per crearne una più grande.
Procedere così anche per altre due lasagne da cuocere.
Distribuire sulle sfoglie unite la crema di ricotta e spinaci e aiutandosi col canovaccio arrotolare la pasta.
Preparare una besciamella con una noce di burro, aggiungere la farina e farla leggermente tostare. Aggiungere il latte, salare e dare una leggera grattata di noce moscata.
Portare ad ebollizione sino a quando non si addensa leggermente.
Fare un leggero strato di besciamella sul fondo di una teglia da forno, tagliare a rondelle il rotolo di sfoglia e adagiarle nella teglia, coprire con cucchiaiate di besciamella e spolverare col parmigiano.
Cuocere in forno per circa 20 min a 180° sino a che non si gratina un po' la superficie.
mercoledì 1 dicembre 2010
Dall’altra parte. . . dello specchio. . .
L’altro pomeriggio ero al mio computer, girovagando un poco e cliccando qua e là mi è capitato di leggere una “lettera” che mi ha toccato il cuore … mi ero preparata alcune riflessioni, per esprimere il mio parere al riguardo, ma non vorrei ritrovarmi con una lunga sequela di parole che non riuscirebbero in ogni caso ad esprimervi le mie sensazioni, e non è mia intenzione annoiare gli eventuali lettori. La trovo bellissima, piena di significato, chiaramente la sento molta vicina alle mie corde e … mi fa piacere farvela conoscere: non occorrono parole per descriverla, solo emozioni …
Ho voluto darle questo titolo:
Dall’altra parte. . . dello specchio. . .
Caro figlio mio …. il giorno in cui mi vedrai vecchia e non lo sono ancora, abbi pazienza e cerca di comprendermi …
se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi …
ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo
se, quando con te ripeto sempre la stessa cosa …
non interrompere, ascoltami …
quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia o cantare la stessa ninna-nanna fino a che non ti addormentavi.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico …
ho avuto tutta la pazienza ad insegnarti l’ABC
Ti ho insegnato talmente tante cose … a vestirti, a mangiare … ad affrontare la vita …
Quando non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario a ricordare … e se non ci riesco, non ti innervosire …
la cosa più importante non è quello che diciamo ma il mio bisogno di essere con te; ed averti lì che mi ascolti …
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo … non trattarmi come se fossi un peso vieni verso di me con le tue mani forti …
nello stesso modo in cui l’ho fatto con te quando muovevi i primi passi.
In cambio ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.
Peppy
Ho voluto darle questo titolo:
Dall’altra parte. . . dello specchio. . .
Caro figlio mio …. il giorno in cui mi vedrai vecchia e non lo sono ancora, abbi pazienza e cerca di comprendermi …
se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi …
ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo
se, quando con te ripeto sempre la stessa cosa …
non interrompere, ascoltami …
quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia o cantare la stessa ninna-nanna fino a che non ti addormentavi.
Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico …
ho avuto tutta la pazienza ad insegnarti l’ABC
Ti ho insegnato talmente tante cose … a vestirti, a mangiare … ad affrontare la vita …
Quando non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario a ricordare … e se non ci riesco, non ti innervosire …
la cosa più importante non è quello che diciamo ma il mio bisogno di essere con te; ed averti lì che mi ascolti …
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo … non trattarmi come se fossi un peso vieni verso di me con le tue mani forti …
nello stesso modo in cui l’ho fatto con te quando muovevi i primi passi.
In cambio ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.
Peppy
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