Eccomi qua, finalmente il mio “bel computer” è tornato a casa più colorato e allegro di prima, allora sono pronta a condividere con voi alcuni miei pensieri.
Oggi vi parlo delle: "differenze D.O.C."
Differenze fra cucina europea (italiana, francese, etc….) e cucina americana
Gli europei hanno come propria cultura la buona cucina. Una cucina in cui si usano ingredienti ricercati e prelibati, dai più semplici e poveri ai più costosi. Tutti ingredienti che fanno parte della cultura della buona cucina.
Gli americani non hanno mai avuto una loro identità gastronomica, ma si sono sempre avvalsi di altre culture culinarie, la cucina cinese, messicana, italiana etc. Per questo motivo Julia Child è stata amata in America ed è diventata famosa, perché ha parlato agli americani della nostra cucina – in particolare di quella francese – ed ha insegnato loro a cucinare. È stata sicuramente per i suoi tempi un’icona culturale,che oggi viene riscoperta.
Casi come quelli di Julia Child nel nostro paese ce ne sono a centinaia: dalla massaia ai cuochi più raffinati. Uomini o donne che siano, chef dei ristoranti più raffinati come Gualtiero Marchesi (italiano), Heinz Beck (cuoco tedesco) etc..., chiaramente al passo con i nostri tempi.
A noi europei piace mangiar bene, soprattutto abbiamo il gusto delle differenze.
In genere gli americani sicuramente si nutrono, mangiano ma non con passione, sono così intenti ad essere produttivi che non si creano lo spazio, il tempo. A loro basta un hamburger con patatine fritte o un sandwich per mandar giù qualcosa, ed intanto far sì che accresca il loro potere economico. Infatti per loro il cibo non è importante dal punto di vista qualitativo.
Gli europei, invece, prendono tutto con più calma. Si creano il tempo per il lavoro, ma anche il tempo da dedicare a qualcosa di più soddisfacente, come un lauto pranzo per esempio. Sì, perché la nostra è proprio una “Arte Culinaria”. Da nord a sud ogni regione ha i propri piatti che la identificano, con ingredienti a volte “poveri” ma cucinati in modi succulenti tanto da far diventare i piatti, oserei dire, vere e proprie “opere d’arte”.
Le verdure, per esempio, dagli americani non sono tenute in grande considerazione. Sì le mangiano, ma perché si devono mangiare, perché fanno bene alla salute, ma non le amano e non le sanno cucinare se non in maniera scialba. Invece noi, per cultura ci sbizzarriamo con le verdure: gratin, pasticci, torte salate, grigliate, etc… Le cuciniamo sempre in maniera molto gustosa, aggiungiamo spezie, aromi, burro, olio, panna, besciamella. Di certo abbiamo molta inventiva e quindi le rendiamo gradevoli per il nostro palato e addirittura le facciamo diventare dei piatti raffinati.
Ecco per esempio un modo piacevole, gustoso e sorprendente per servire..........
Quiche alle cipolle
INGREDIENTI
800gr.di cipolle (meglio bianche)
3 carote tagliate a julienne
4 uova
100gr. provola dolce a dadini
100gr. di emmenthal (o fontina) a dadini
200ml. di panna da cucina
100 gr. di parmigiano grattugiato
Sale q.b.
Noce moscata
Preparazione
Far cuocere le cipolle affettate per 20 minuti in acqua salata e lasciarle poi a scolare bene. In una terrina sbattere le uova unire i formaggi tagliati a dadini, il parmigiano, la panna, un pizzico di sale, le cipolle amalgamare bene, aggiungendo un pizzico di noce moscata.
Disporre in una pirofila (26 o 28cm) rotonda, imburrata, il disco di pasta briseè lasciandola sbordare un poco; fare un primo strato con le carotine tagliate a julienne, poi aggiungere il composto, livellare bene e ripiegare il bordino della pasta briseè. Far cucinare in forno caldo (200°) per circa 40 minuti.
Servirla tiepida.
Bon Appetit!
Oggi vi parlo delle: "differenze D.O.C."
Differenze fra cucina europea (italiana, francese, etc….) e cucina americana
Gli europei hanno come propria cultura la buona cucina. Una cucina in cui si usano ingredienti ricercati e prelibati, dai più semplici e poveri ai più costosi. Tutti ingredienti che fanno parte della cultura della buona cucina.
Gli americani non hanno mai avuto una loro identità gastronomica, ma si sono sempre avvalsi di altre culture culinarie, la cucina cinese, messicana, italiana etc. Per questo motivo Julia Child è stata amata in America ed è diventata famosa, perché ha parlato agli americani della nostra cucina – in particolare di quella francese – ed ha insegnato loro a cucinare. È stata sicuramente per i suoi tempi un’icona culturale,che oggi viene riscoperta.
Casi come quelli di Julia Child nel nostro paese ce ne sono a centinaia: dalla massaia ai cuochi più raffinati. Uomini o donne che siano, chef dei ristoranti più raffinati come Gualtiero Marchesi (italiano), Heinz Beck (cuoco tedesco) etc..., chiaramente al passo con i nostri tempi.
A noi europei piace mangiar bene, soprattutto abbiamo il gusto delle differenze.
In genere gli americani sicuramente si nutrono, mangiano ma non con passione, sono così intenti ad essere produttivi che non si creano lo spazio, il tempo. A loro basta un hamburger con patatine fritte o un sandwich per mandar giù qualcosa, ed intanto far sì che accresca il loro potere economico. Infatti per loro il cibo non è importante dal punto di vista qualitativo.
Gli europei, invece, prendono tutto con più calma. Si creano il tempo per il lavoro, ma anche il tempo da dedicare a qualcosa di più soddisfacente, come un lauto pranzo per esempio. Sì, perché la nostra è proprio una “Arte Culinaria”. Da nord a sud ogni regione ha i propri piatti che la identificano, con ingredienti a volte “poveri” ma cucinati in modi succulenti tanto da far diventare i piatti, oserei dire, vere e proprie “opere d’arte”.
Le verdure, per esempio, dagli americani non sono tenute in grande considerazione. Sì le mangiano, ma perché si devono mangiare, perché fanno bene alla salute, ma non le amano e non le sanno cucinare se non in maniera scialba. Invece noi, per cultura ci sbizzarriamo con le verdure: gratin, pasticci, torte salate, grigliate, etc… Le cuciniamo sempre in maniera molto gustosa, aggiungiamo spezie, aromi, burro, olio, panna, besciamella. Di certo abbiamo molta inventiva e quindi le rendiamo gradevoli per il nostro palato e addirittura le facciamo diventare dei piatti raffinati.
Ecco per esempio un modo piacevole, gustoso e sorprendente per servire..........
Quiche alle cipolle
INGREDIENTI
800gr.di cipolle (meglio bianche)
3 carote tagliate a julienne
4 uova
100gr. provola dolce a dadini
100gr. di emmenthal (o fontina) a dadini
200ml. di panna da cucina
100 gr. di parmigiano grattugiato
Sale q.b.
Noce moscata
Preparazione
Far cuocere le cipolle affettate per 20 minuti in acqua salata e lasciarle poi a scolare bene. In una terrina sbattere le uova unire i formaggi tagliati a dadini, il parmigiano, la panna, un pizzico di sale, le cipolle amalgamare bene, aggiungendo un pizzico di noce moscata.
Disporre in una pirofila (26 o 28cm) rotonda, imburrata, il disco di pasta briseè lasciandola sbordare un poco; fare un primo strato con le carotine tagliate a julienne, poi aggiungere il composto, livellare bene e ripiegare il bordino della pasta briseè. Far cucinare in forno caldo (200°) per circa 40 minuti.
Servirla tiepida.
Bon Appetit!